La nostra storia ha radici profonde. Fin da tempi antichi e sicuramente a partire dal rinascimento, la famiglia Gini coltiva i propri vigneti a Monteforte d’Alpone, nel cuore del Soave classico. Antonio Gini fu il capostipite. Suo padre ebbe due figli: uno lo chiamò Santo e l’altro Antonio in onore del nostro santo patrono Sant’Antonio Abate. Come data certa e simbolica abbiamo scelto il 22 Gennaio 1570, un giorno di festa e di gioia per le nozze di Giobatta, figlio di Antonio. Si consolidò così un’attività familiare ed un legame duraturo con questa terra che ancora oggi ci identifica.
Nel 1929 nacque Olinto Gini, erede dell’attività vitivinicola fondata dal padre Giuseppe. La sua vita, segnata da grandi sacrifici, fu ricca di immense soddisfazioni, grazie anche al supporto prezioso della moglie Maria Pia. Conosciuto come “Mastro Vignaiolo” per la sua passione e competenza, Olinto non solo produceva vini di alta qualità, ma lavorava con impegno per promuovere la denominazione del Soave.
Sandro diventa enologo. Dentro di sé nasce il desiderio di ricerca ed innovazione. Affascinato dalla natura, studia in particolare i lieviti indigeni scoprendo che nella sua cantina operano più di 100 specie diverse. Per preservare questa biodiversità elimina coraggiosamente, per primo al mondo, l’anidride solforosa nella vinificazione delle uve. Questa notizia al tempo creò scalpore e curiosità. I nuovi vini ottenuti da Sandro erano più puri e piacevoli.
Claudio frequenta il primo anno di scuola agraria dove studia la viticoltura biologica e biodinamica. È in questo anno che prendono spazio nei nostri vigneti le pratiche colturali naturali di un tempo. Sovesci, inerbimenti ed il rispetto per boschi ed alberi che circondano le vigne, indispensabili per la biodiversità e la fertilità del suolo. Con determinazione e lungimiranza, continua così la coltivazione naturale biologica di tutto il nostro patrimonio viticolo
Negli anni Ottanta, Sandro e Claudio prendono in mano le redini dell’attività. Con entusiasmo e dedizione, i due fratelli hanno custodito e valorizzato il patrimonio vitivinicolo di famiglia arrivando alla creazione di due nuovi grandi CRU: La Froscà nel 1985 ed il Contrada Salvarenza nel 1989.
Dopo ripetuti viaggi di studio in Bourgogne, visitando i Grandes Crus e scambiando esperienze, nascono esclusivi vigneti ad altissima densità con 13.000 ceppi per ettaro con lo scopo di produrre pochissima uva per ceppo, ma di qualità superiore. Vigneti ad alta quota a 500 metri, sul Monte Mirabello e Monte Serea, incastonati tra boschi secolari in una natura incontaminata con una vista mozzafiato. Lentamente prende forma quello che oggi è Tenuta Scajari.
Negli ultimi quarant’anni, Sandro e Claudio hanno dedicato ogni giorno a un lavoro instancabile tra vigneto e cantina, affiancati dalla sorella Marta e dalle rispettive mogli, Luisella e Monica. La loro missione è sempre stata chiara: valorizzare il prezioso patrimonio di terreni e vigneti centenari attraverso metodi interamente biologici, capaci di esaltare la purezza e l’autenticità dei vini. Grazie a questo impegno, l’azienda è diventata un punto di riferimento per qualità, eleganza e profondo rispetto per la natura.
Dopo anni di attesa e di studio nascono le etichette di Valpolicella Superiore LE MATTOLINE e dell’Amarone Riserva SCAJARI, oggi affiancate dall’amarone Monte Serea. Questi vini raccontano Tenuta Scajari: un luogo dalla seducente bellezza selvaggia, un’oasi naturale di pace e tranquillità dove ottenere grandissimi vini rossi di alta qualità.
Oggi la nostra azienda è cresciuta, così come la nostra famiglia. Accanto a Sandro e Claudio lavorano Francesco, Matteo e Barbara (figli di Sandro), Letizia e Andrea (figli di Claudio), Davide (nipote), insieme a un team straordinario che opera tra vigneti, cantina e uffici. Tutti contribuiscono con passione per rendere l’esperienza GINI unica, sorso dopo sorso.